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Partita IVA forfettaria: Guida completa al regime fiscale agevolato per il 2024 (con esempi)

Sei un piccolo imprenditore o un professionista alla ricerca di un regime fiscale semplice, conveniente e vantaggioso?
La Partita IVA forfettaria potrebbe essere la soluzione ideale per te. Introdotta nel 2016 e rimodulata nel 2023, questa modalità di tassazione offre numerosi benefici, tra cui una tassazione ridotta, una contabilità semplificata e l’esenzione dall’IVA.
In questo articolo, approfondiremo il tema della Partita IVA forfettaria, fornendoti tutte le informazioni aggiornate al 2024 per comprendere i suoi requisiti, i vantaggi, gli obblighi e le differenze rispetto al regime ordinario. Inoltre, arricchiremo l’articolo con esempi concreti e casi studio per rendere la lettura più coinvolgente e utile.
Cos’è la Partita IVA forfettaria?
La Partita IVA forfettaria è un regime fiscale agevolato riservato a determinate categorie di contribuenti, come:
- Partite IVA individuali con un fatturato annuo non superiore a 85.000 euro (il limite è elevato a 150.000 euro per le attività di servizi turistici, agrituristici, educativi e di spettacolo).
- Società di persone o società di capitali con un fatturato annuo non superiore a 85.000 euro nel primo anno di attività e a 150.000 euro negli anni successivi.
- Iscritti all’Albo degli artigiani o all’Albo dei commercianti con un fatturato annuo non superiore a 75.000 euro.
Vantaggi della Partita IVA forfettaria
Il regime forfettario offre numerosi vantaggi rispetto al regime ordinario, tra cui:
1. Tassazione ridotta:
- Aliquota al 5% per i primi 5 anni di attività: Una speciale agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 permette ai nuovi aderenti al regime forfettario di beneficiare di un’aliquota IRPEF ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività. Esempio: Un libero professionista con un fatturato annuo di 50.000 euro pagherebbe un’imposta sostitutiva pari a 2.500 euro (5% x 50.000 euro), contro i 9.000 euro circa che pagherebbe se fosse in regime ordinario.
- Aliquota al 15% a partire dal sesto anno: Passati i primi 5 anni, l’aliquota IRPEF ordinaria per i contribuenti in regime forfettario torna ad essere quella standard del 15%.
2. Contabilità semplificata:
- Esenzione dalla tenuta della contabilità generale: I titolari di Partita IVA forfettaria non sono obbligati a tenere la contabilità generale, un sistema complesso e oneroso.
- Registrazione semplificata delle entrate e delle uscite: La contabilità semplificata consiste nella registrazione delle entrate e delle uscite dell’impresa in un apposito libro giornale. Esempio: Un artigiano annota sul libro giornale tutti i compensi ricevuti dai clienti e le spese sostenute per l’acquisto di materiali e l’utilizzo di strumenti di lavoro.
- Maggiore libertà nella gestione dei documenti fiscali: I contribuenti forfettari possono emettere fatture e ricevute con modalità semplificate, senza obbligo di fatturazione elettronica. Possono utilizzare modelli cartacei precompilati o emettere fatture elettroniche con software gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
3. Esenzione dall’IVA:
- Nessun obbligo di applicazione dell’IVA: Le partite IVA forfettarie sono generalmente esonerate dall’applicazione dell’IVA sui propri prodotti o servizi. Esempio: Un commerciante che vende abbigliamento non è tenuto ad applicare l’IVA sui prezzi di vendita dei capi e non deve versarla all’Erario.
- Nessun versamento dell’IVA all’Erario: Di conseguenza, non devono compilare il Modulo 730 o la Dichiarazione IVA e non sono soggette a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda l’IVA.
4. Pagamento dell’imposta in acconto:
- Contributi fissi mensili o trimestrali: L’imposta sostitutiva, che comprende IRPEF, IRAP e addizionali, viene versata in acconto mediante contributi fissi mensili o trimestrali. I contributi fissi sono calcolati applicando un coefficiente di redditività al fatturato dell’impresa. I coefficienti di redditività sono diversi per ogni categoria di attività e sono consultabili sul sito web dell’Agenzia delle Entrate. Esempio: Un idraulico con un coefficiente di redditività del 27% e un fatturato mensile di 10.000 euro verserebbe un contributo fisso mensile di 270 euro (27% x 10.000 euro).
5. Maggiore flessibilità:
- Deduzione forfettaria di alcuni costi: Il regime forfettario permette di dedurre forfettariamente alcuni costi, come le spese per vitto e alloggio, senza la necessità di conservare la documentazione di supporto. Esempio: Un agente immobiliare può dedurre il 20% delle spese per vitto e alloggio, fino a un massimo di 4.800 euro annui.
- Possibilità di optare per il regime ordinario in corso d’anno: I contribuenti in regime forfettario possono optare per il regime ordinario in qualsiasi momento dell’anno, presentando una specifica comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Requisiti per la Partita IVA forfettaria
Per poter aderire al regime forfettario, è necessario rispettare una serie di requisiti, tra cui:
- Non superare il limite di fatturato: Il fatturato annuo non deve superare i limiti previsti per la propria categoria di contribuente.
- Non svolgere determinate attività: Sono escluse dal regime forfettario alcune attività, come le attività di compravendita di beni immobili, le attività finanziarie e le attività di cessione di partecipazioni.
- Non essere socio di società di capitali: I soci di società di capitali non possono aderire al regime forfettario.
- Non aver percepito redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 euro: I redditi da lavoro dipendente devono essere inferiori a 30.000 euro nell’anno precedente e nell’anno in corso.
Obblighi del regime forfettario
I titolari di Partita IVA forfettaria sono soggetti ad alcuni obblighi fiscali e contabili, tra cui:
- Tenere il libro giornale: Il libro giornale è un registro in cui vengono annotate le entrate e le uscite dell’impresa.
- Emettere fatture: Le fatture emesse devono contenere alcuni elementi essenziali, come i dati del cliente, i dati del fornitore, la descrizione dei beni o servizi, il prezzo e l’aliquota IVA (se applicabile).
- Presentare la Dichiarazione Unica: La Dichiarazione Unica è un modello fiscale in cui vengono dichiarati i redditi dell’impresa e versati i contributi fissi.
Differenze tra regime forfettario e regime ordinario
Le principali differenze tra il regime forfettario e il regime ordinario riguardano la tassazione, la contabilità e l’IVA:
Tassazione:
- Regime forfettario: Tassazione ridotta con aliquota IRPEF al 5% per i primi 5 anni e al 15% a partire dal sesto anno.
- Regime ordinario: Tassazione progressiva IRPEF con aliquote che variano in base al reddito imponibile.
Contabilità:
- Regime forfettario: Contabilità semplificata con registrazione delle entrate e delle uscite nel libro giornale.
- Regime ordinario: Contabilità generale obbligatoria con scritture contabili più complesse.
IVA:
- Regime forfettario: Esenzione dall’IVA in generale.
- Regime ordinario: Applicazione dell’IVA sui propri prodotti o servizi e versamento dell’IVA all’Erario.
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